Distanti ma connessi
Io sono tra le persone che non apprezzava la modalità online per la psicologica, ma ora mi rendo conto quanto questa modalità possa essere preziosa in questo momento. Partendo da questo, ho riflettuto su un possibile paragone con ciò che accade nel processo terapeutico, ovvero quando una persona si sente “bloccata” nell’affrontare una situazione che gli fa paura e scopre risorse dentrconsulenza o di sé che erano celate. Tali risorse permettono anche di ridefinire un’immagine di sé con aspetti meno rigidi ed una maggiore capacità di adattamento.
Così introduco il termine “resilienza”, che deriva dal latino resalio, che vuol dire “balzare” ed era utilizzato inizialmente in fisica per indicare l’attitudine di un corpo a resistere ad un urto, la capacità di un materiale di tollerare ingenti sollecitazioni senza rompersi.
Tale concetto è stato trasferito nell’ambito dell’ingegneria e delle scienze sociali. Il termine contiene anche un aspetto positivo: la capacità e la volontà di uscire da un’esperienza problematica. Così, in questo momento stiamo attingendo al nostro essere resilienti e alla nostra capacità di adattamento per continuare a lavorare, a mantenere un equilibrio nella quotidianità.
Nell’Analisi Bioenergetica bisogna partire dal basso, ovvero dal sentire il contatto dei piedi con la terra, dal lavoro con le nostre gambe, dalla respirazione e dal sentire la nostra forza. Infatti per questo si lavora con tutti i distretti corporei in modo integrato con l’aspetto verbale, per arrivare a sentire questo nostro essere “resilienti” anche nel corpo.
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